Negli anni ’80 Gabriele Basilico fotografava Milano, in bianco e nero, senza giudicarla.

Non aveva bisogno di titoli come “Il grigiore della città” o “La capitale del fatturato” perché si capisse il soggetto e gli occhi non divagassero sulle immagini. Una serietà scevra da intenti classificatori si riflette nel Pirellone, nell’ultima campagna al limitare con la città, nelle torri delle vecchie fabbriche.

Con un occhio attento, frutto degli studi di architettura, Basilico non era nuovo alla ricerca della verità oggettiva, non filtrata: negli anni ’60 esordì con le prime foto di indagine sociale, negli anni ’90 una Beirut distrutta dalla guerra civile, poi Berlino e la Silicon Valley. La scala di grigi abbraccia il volto delle città, il loro spirito e il loro asfalto senza alcun estetismo di facciata.
Cercate Basilico. Cercatelo a Bologna fino a gennaio, a Ivrea fino a febbraio, a Mestre fino a giugno.
Asphalte
L’elemento povero è anche al centro dell’omonimo film di Samuel Benchetrit del 2015. Tradotto (infelicemente) in italiano come Il condominio dei cuori infranti, è basato sul primo volume dell’autobiografia del regista e sceneggiatore, Cronache dall’asfalto (2005). La storia è ambientata tutta intorno e all’interno di un palazzo della periferia di Colmar, tanto asciutto quanto deprimente, dove l’ascensore si blocca di continuo costringendo gli inquilini a entrare in reciproco contatto. L’onnipresente asfalto, come il greto asciutto di un fiume, sembra privo di vita fino al risveglio degli abitanti e a una riscoperta del mondo (complici alcuni eventi improbabili).

Come le fotografie di Basilico, Asphalte sorprende lo spettatore mostrando il lato caldo e umano sotteso al grigiore e spezzando le aspettative dei prevenuti con la sua raffinatezza. Ancora non siete convinti? Questo è il trailer. Bonne vision!
Senso bonus: In sottofondo al film, un sinistro gracchiare risuona periodicamente nel cortile del palazzo, lasciando presagire il peggio. Il disvelamento finale della sua origine è tra i motivi per cui lo spettatore che non si fa prendere dallo sconforto di fronte alla potenziale minaccia viene premiato. Come a Milano.