The Eddy: la musica del silenzio

Damien Chazelle che parla di jazz: avanguardia pura, direbbe una Miranda Priestley poco impressionata. Dopo Whiplash e La La Land, il regista e sceneggiatore americano torna a parlare della sua grande incompiuta, al cuore di una musica tormentata che non si può negare, con questa miniserie in otto episodi per Netflix: The Eddy. Sono da un’ora l’una: non lasciatevi scoraggiare, voleranno.

The Eddy: recensione della miniserie targata Netflix

Cambia il contesto e cambiano i personaggi: siamo all’interno del club parigino The Eddy, ritrovo sofisticato ma genuino per gli amanti della musica Jazz aperto dal genio pianistico Elliott Udo e dall’amico faccendiere Farid. Questi hanno creato da zero una band di talentuosi disperati, di persone accomunate dalla mancanza di una famiglia e dall’amore per la musica, totale e incondizionato.

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La serie ruota tutta attorno alla musica: è salvatrice – come per la problematica batterista Katarina e il violoncellista Jude traumatizzato dall’eroina – è prova di talento – per la disillusa Maja e l’orfano Sim – ed è fonte di verità da evitare  – per padre e figlia Udo, Elliott e Julie. Tutti loro sono tenuti insieme da questa colla, questo miele che percola in ogni fessura dei loro dolori e li riporta alla superficie dell’esistenza, lontano dal fondo.

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La trama è rinfrescantemente non lineare: tutto avviene in ordine cronologico, ma nessun elemento viene lanciato al pubblico per capire senza seguire, nessun escamotage di comic relief e nessun goffo tentativo di chiarire i rapporti tra le persone senza passare da dialoghi realistici e reali. Attorno al club, sull’orlo del fallimento, gravano un omicidio, un’indagine, fragilità emotive e rivendicazioni d’affetto.

The Eddy | Sito ufficiale Netflix

La multiculturalità e correttezza di gener della serie – fresca novità per un altrimenti bianchissimo Chazelle – è costruita a regola d’arte: non ci sono personaggi “delle minoranze”, costruiti ad hoc per compiacere uno standard da Oscar, non ci sono “donne brave” nonostante siano donne, non ci sono omosessuali “incompresi”. La realtà appare nele sue molte sfumature con una naturalezza dovuta e poco riscontrata. Un’intera puntata ruota intorno a un funerale musulmano, alle pratiche e ai sentimenti, un’altra a un matrimonio civile, un’altra ancora al sacrificio di una figlia abusata per curare il padre disabile: tutto questo viene toccato con grande delicatezza.

The Eddy | Sito ufficiale Netflix

Tutte queste persone sono unite nella musica, grazie a melodie originali piacevoli e raffinate (questa la straordinaria colonna sonora), ma i momenti più lirici e intensi avvengono nella sua assenza.

Orecchio

Il silenzio è il vero protagonista, invisibile, della serie. Il 35enne Chazelle sfrutta l’espressività di un cast perfetto, un taciturno André Holland e una ribelle Amanda Stenberg, una mutevole Joanna Kulig e una tosta Leïla Bekhti, per dire il meno possibile: lo stretto necessario per capire trama e carattere dei personaggi. Il silenzio è quello che tiene distanti le persone, che fa trattenere i segreti e distrugge vite, quello da cui uscire per tornare alla vita e alla musica. E allo stesso tempo è l’unico momento in cui accade la verità: il silenzio si condensa e allaga ogni cosa quando la musica si ferma e i pensieri si sedimentano sul fondo della testa.

The Eddy, Chazelle nel jazz multietnico parigino - Tv - ANSA

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